Dagli albori della civiltà il flusso della danza crea e rinnova il legame sociale, anima le pratiche di guarigione, nutre il benessere personale e collettivo. Nelle culture giovanili contemporanee riemerge prepotente l'eterno e ubiquitario «bisogno di danzare» (Schott-Billmann).
Nell'ultimo dopoguerra, stagione di straordinaria fioritura delle terapie di gruppo, i laboratori di Marian Chace, Trudi Schoop, Rose Gaetner hanno aperto spiragli di risveglio vitale nei luoghi del più radicale impoverimento della persona, gli ospedali psichiatrici. Da allora sono passati più di settant'anni e la Danzamovimentoterapia (Dmt) è oggi una disciplina con un consolidato patrimonio teorico e metodologico, che fa tesoro dell'arte del movimento e del sapere psicodinamico.
La Dmt fa parte delle arti terapie, professioni di matrice artistica e sociale che sviluppano il potenziale di salute individuale e collettiva insito nelle risorse creative. Gli standard di conoscenza, abilità e competenza pe una pratica professionale delle Arti Terapie in Italia sono definiti dalla Norma UNI 11592:2015, ai sensi della legge 4/2013.